PATOLOGIE
Protesi all'anca
Lussazione spalla
Mal di schiena
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Artrosi
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In caso di artrosi alla spalla si esegue l'intervento di protesi alla spalla e, consiste nella sostituzione dei capi articolari “usurati” con impianti artificiali.
Questo intervento non solo elimina il dolore in modo definitivo, ma permette anche la totale mobilità dell'articolazione.
E’ un’intervento a cielo aperto, dura circa 45 minuti-1 ora e, nel post operatorio, il paziente di sottopone ad un percorso di fisioterapia, sempre ambulatoriale, che permette di recuperare nel miglior modo e più rapido possibile, l’articolarità della spalla.
Ci sono diversi tipi di protesi a seconda che siano lesionati o meno i tendini della cuffia dei rotatori (protesi anatomiche, quando la cuffia è integra, o protesi inversa, quando la cuffia è lesionata)
CUFFIA DEI ROTATORI
Per quanto riguarda il tipo di intervento e la scelta della protesi, il chirurgo
dr. Fabrizio Carnielli, deciderà in base al tipo di problematica che ha il paziente, al fine di raggiungere il miglior risultato. Tutto questo sarà discusso in via preliminare insieme al paziente.
Come primo aspetto il chirurgo valuterà se la protesi sarà totale o parziale.
La protesi è totale quando viene sostituita la testa dell'omero e della glena.
Si parla invece di protesi parziale, quando viene sostituita solo la testa dell'omero.
Le protesi totali sono di 2 tipi: anatomiche o inverse. Le protesi anatomiche mantengono la normale geometria della spalla e si impiantano quando la cuffia dei rotatori è integra e funzionante.
Le protesi inverse invece, ribaltano i capi articolari, si usano quando la cuffia dei rotatori è lesionata (situazione molto frequente dopo i 70 anni). Con queste protesi si riescono a sostituire tale mancanza lateralizzando in centro di rotazione della spalla in modo che il movimento lo determini il deltoide, muscolo sempre funzionante.
L'intervento di protesi alla spalla, avviene con un'incisione sulla parte anteriore della spalla, tra il deltoide e il grande pettorale, con successiva rimozione delle parti ossee usurate, che vengono sostituite con le nuove componenti.
Il paziente viene sottoposto ad anestesia, che solitamente è un’anestesia plessica spesso associata ad una sedazione, eliminando completamente il dolore durante l'intervento.
Al termine dell'intervento e per tutto il periodo post operatorio, sarà trattato con terapia farmacologica.
Il giorno dopo l’intervento il paziente inizierà a muovere la spalla da subito, su tutti i piani (nella protesi inversa) ed evitando l’intra e extrarotazione per 3 settimane nella protesi anatomica. Sarà sottoposto poi ad un percorso di fisioterapia che porterà il paziente a recuperare la motilità della spalla.
Non ci sono particolari evidenze di rischio se non quelle comuni a tutte le procedure chirurgiche quali infezioni, danneggiamento di un nervo o di un vaso sanguigno, tutte complicazioni molto remote.
Nella chirurgia protesica della spalla è raro vedere complicazioni, si tratta quindi di un intervento sicuro.
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